Mi chiedo se riuscirò mai a pensare che le cose possano andare bene. E a spingerle nella giusta direzione. Invece di fermarmi a pensare a quale catastrofe mi aspetta dietro l’angolo ad ogni nuova scelta che faccio.
Mi chiedo anche se riuscirò a trasformare le mie paure in scommesse da vincere sorridendo. O da perdere, sapendo che almeno il mio tempo non è stato inutile. Il rischio corso mi ha solo aperto una porta vicina di cui ignoravo l’esistenza.
Mi chiedo se saprò superarmi. Se ogni volta che vedrò una montagna davanti riuscirò a raccogliere il mio coraggio e trasformarla in un cumulo di sassi, senza continuare a cozzarle contro e venire respinta.
Le nostre scelte sono come quelle di chiunque altro: scommesse con il futuro. Puoi vincere o puoi perdere, ma alla fine la sfida è solo con te stesso. E ci porta sempre da qualche parte. La vittoria può non essere sempre la strada migliore.
“Giochi, vinci. Giochi, perdi. Giochi” (Jeanette Winterson, Passione)
E non puoi far altro per sentirti vivo.
E adesso non voglio far altro che sentirmi viva. Aspettando che esca il 15. Rosso.
07 agosto 2006
03 agosto 2006
Epifanie estive
Dunque, sono:
a. un’anarchica,
b. con un’età mentale di 5 anni,
c. capace di bassezze,
d. furba,
e. fredda,
f. proveniente dal nord Italia.
Quasi quasi il mio ego si sente lusingato. Nessuno aveva mai usato tanti aggettivi per descrivermi.
E pensare che sono bastati 10 minuti di insulti da parte della mia coinquilina “Antichità”.
Ho ancora un sorriso mezzo ebete in faccia. Paresi? O segni di instabilità mentale? In ogni caso ho la strada spianata per il mio futuro. Da killer.
E pensare che sono bastati 10 minuti di insulti da parte della mia coinquilina “Antichità”.
Ho ancora un sorriso mezzo ebete in faccia. Paresi? O segni di instabilità mentale? In ogni caso ho la strada spianata per il mio futuro. Da killer.
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