16 giugno 2006

You've killed the freshman…

… ora che è cresciuta, lasciatela in pace. Non c’ha proprio voglia di rifarsi 3 anni di auto-analisi per uscire dall’implosione in cui era finita al liceo…

Ora che le vostre parole non bruciano più, la vostra puzza sotto il naso potete tenervela. E vi dico un segreto: arricciare il naso non vi donava affatto. Se vi foste sciacquati col collutorio la bocca per ogni “stronzata” che sparavate, il vostro alito non avrebbe infastidito le vostre narici viziate.
Cinque anni con voi, cinque anni di ragionamenti da demenza incipiente, cinque anni di cattiverie. Mi sono fatta il buco all’orecchio, ma se mi facevo bucare il timpano sarebbe stato meglio: niente più discorsi da snob del c***o che si credono “the best” solo perché abitano in centro e si vestono con le Prada e i soldi del papà.
Ottusi come un triangolo, quelli che creavate tra di voi con i vostri incubi da mille e una botta.

Credevo fosse finita, invece stasera un messaggio a risvegliare la me che si sentiva inadeguata. E che ora è completamente senza parole per voi. Senza vocali a riempire i buchi vuoti dei vostri aperitivi o delle vostre cene. Una rimpatriata? Affluenza già alta, non puoi mancare? Dopo sei anni la mia intenzione è esattamente quella di lasciare una sedia vuota. Quello che rappresenta voi nei miei ricordi. Cancellati dal posto dove sedevate dal nulla che mi avete trasmesso.

P.S. Le dovute eccezioni in questo post non sono contemplate. Ma ci sono e lo sanno senza bisogno di nomi.

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