21 febbraio 2008

Del mio destino e delle città

Ho fatto l’abbonamento alle città con la Tr. Da Trieste a Trento, passando per casa.
Non sto giocando a Monopoli, infatti non c’è la prigione, ma mi sa che le regole sono le stesse: i giocatori pagano tanto e ricevono poco, rimanendo sempre incerti sul loro futuro. Almeno questa volta sono finita in una casa editrice con tirocinio di 6 mesi, prorogabile.

Sogno di diventare redattrice da quando, a sei anni, ingurgitavo parole su parole nascondendomi dietro il divano di casa mia e saltavo le ricreazioni per imparare a leggere meglio che potevo. Zoe Trope, nel suo Scusate se ho quindici anni scrive “un fascio di fogli mi cresce nello stomaco”: nulla per me è mai stato più vero.
È come essere attratti dal sole e dalla luna, come le maree. L’unica differenza è che al loro posto ci stanno una penna e un refuso da cancellare.

A chi mi chiede quale sarà il mio futuro, rispondo che non lo so. So cosa mi piace fare ma non so se lo diventerò. Ho scoperto che i sogni sono una cosa e la realtà tutta un’altra. A volte combaciano perfettamente, altre devi aspettare tanto tempo per un’occasione, altre ancora non realizzi mai ciò che speri e, se sei fortunato, scopri che il tuo universo dei sogni può essere cambiato senza danni.

Nonostante tutto, io non demordo.

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