19 febbraio 2006

Meteoropatia a Milano

Mi esprimo, da perfetta ignorante quale sono al proposito, su una città di grigio gusto.
Ieri per la prima volta ho calcato il suolo milanese, per pochi metri e nelle zone sbagliate, evidentemente.

A dir la verità avevo già visto la Stazione Centrale e la metropolitana di ritorno da un interrail in Spagna e Portogallo. Credevo ci fossero delle differenze tra il sottosuolo e la superficie: mi sbagliavo.

La dea bendata doveva aver deciso di far giocare qualcun altro a moscacieca, o forse qualche villano le aveva sporcato la pezzuola che stava centrifugando nella lavatrice. Fatto sta che in questo viaggio alla ricerca di un aiuto dal cielo, l’unica cosa caduta dall’alto è stata la pioggia.

Un cielo di ghisa alla Brizzi non l’avevo mai visto (sì, lo so, lui parla di Bologna, ma la ghisa è universale no?): grigio, stinto, triste.
Il mio umore lottava contro la copertura dello smog, contro le decadenti facciate in cui l’unico colore è quello della tovaglia che viene sbattuta fuori dalla finestra dopo pranzo, contro muri di cartelloni elettorali in cui Berlusconi sorride felice (a Milano perde un po’ del suo colore anche lui, però).

E all’improvviso il maltempo ha sferrato il suo attacco…
Non era solo la pioggia, l’alzata alle cinque e mezza del mattino (concorrenza sleale alle galline della nonna ;)), i ritardi dei treni o le due misere ore concessemi da chi avrebbe dovuto seguirmi ben di più.
Era la sensazione di essere oppressa da tutto quel NON. Non colore, non sapore, non e basta insomma.

La prossima volta chiederò a Giuliacci le previsioni, così almeno riuscirò a raggiungere il centro e darci un’occhiata senza annegare (questa volta non ci sono nemmeno arrivata…).
Magari se sono fortunata trovo anche Costantino che, “Bello Dentro” lui, ha lo stesso effetto della varechina: cancella anche i colori più tenaci.

5 commenti:

kla ha detto...

Milano colpisce ancora!!! A me ha lasciato un'impressione decisamente angosciante, anche se poi ho sentito di gente che ci si trova anche bene...
Ti da l'idea di cosa siano i grandi numeri, ecco... Soprattutto quando corri sul binario (eterno) per cercare di prendere il treno che fa coincidenza! ;-)
Baci, Kla

Anonimo ha detto...

Io Milano l'ho frequentata poco.
Ma sto cominciando ad amarla per contrasto, stando qui.

I romani odiano Milano e tutti i milanesi, non fanno che ripetere quanto sia grigia e brutta e noiosa.

Il leghismo è a doppio senso, cara. E mi indispone.

Anonimo ha detto...

I colori, a Milano, non li devi cercare nella natura o nell'ambiente.
I colori, a Milano, stanno nelle vetrine, nelle insegne, nella vita frenetica, nei locali notturni e nelle mille ed effervescenti iniziative, anche internazionali, che solo questa città in Italia ha.

Leetah, i romani se la prendono con il clima dei milanesi perché è l'unica cosa dove si possono considerare migliori. Per il resto sanno che non c'è storia, e rosicano de paura (giustamente).

kla ha detto...

Sarà...però preferisco forza Roma, forza lupi...

lime ha detto...

kla: eh sì, colpisce e lascia il segno, eh? ;) Magari ci si torna assieme per modificare le prime impressioni...

leetah:grigia è grigia, ma noiosa... beh, credo proprio di no. Figurati che io sono addirittura un po' prevenuta proprio perchè tutti ne parlano bene.

marco eugenio: ritornerò. Magari questa volta per più di mezza giornata e con la voglia di scoprirli questi sfuggenti colori ;)